dimanche 29 janvier 2023

Nota di lettura : Il Tasso

Gerusalemme liberata
del Tasso


Mi è stata data l'opportunità di parlare brevemente di un libro straordinario : Gerusalemme liberata del Tasso. Bisognava evocare in cinque minuti un'opera d'arte italiana che piaceva particolarmente, esercizio un po' difficile, non fosse altro per la scelta dell'opera.

Ho esitato : l'opera di un compositore, o l'opera di un pittore, o l'opera di uno scrittore. È forse più facile evocare l'emozione che dobbiamo alla poesia che quella che dobbiamo alla musica o alla pittura. Ecco perché ho scelto un gioiello della letteratura italiana : Gerusalemme liberata dal Tasso.

Pubblicato nel 1581, Gerusalemme Liberata è un poema in versi di circa 450 pagine e che racconta le gesta immaginarie di Goffredo di Buglione durante la prima crociata. Ma soprattutto Gerusalemme Liberata è un'epopea, vale a dire la storia di un'avventura carica di esaltazione ed emozione, pieno d'amore e di gesta d’armi. (1)

All'interno di questo raconto, la storia d'amore più singolare unisce (o separa) Armida e Rinaldo. Armida, una fata musulmana, si innamora di Rinaldo, l'immaginario re di Francia. Anche Rinaldo l’ama, almeno finché rimane invisibile. Ma, quando lei gli appare, la sua passione si spegne. Da quel momento, Armida lo tiene prigioniero e, per riconquistarne l'amore, gli regala l'anello di Orfeo che porta al dito. Di conseguenza, perde i suoi poteri, ridiventa donna ed è condannata a morire al primo bacio del portatore dell’anello. (2)

Ma probabilmente è possibile essere ancora più turbato per un'altra coppia innamorata di Gerusalemme Liberata : Tancredi e Clorinda. Sebbene abbia visto solo la sua fronte, Tancredi ama Clorinda, un nemico. Durante l'assedio di Gerusalemme, gli infedeli escono e bruciano le torri di legno dei crociati. Tancredi insegue uno di questi, anonimo sotto la sua armatura. Lo combatte e lo sconfigge. Il sconfitto chiede quindi di essere battezzato prima di morire. Tancredi va a prendere l'acqua e si toglie l'elmo. Allora, e solo allora, riconosce Clorinda. L'apice dell'emozione si raggiunge quando leggiamo : Ahi vista ! ahi conoscenza ! La lettura di queste pagine regala un'emozione intensa. Lo è ancora di più, a mio avviso, ascoltando il meraviglioso madrigale composto da queste pagine nel 1624 da Monteverdi e intitolato Il combattimento di Tancredi e Clorinda (3).

La vita del Tasso fu tumultuosa come quella degli eroi della Gerusalemme liberata, e a volte altrettanto tragica. Nervosamente colpito, probabilmente mentalmente disturbato - per parlare senza alcuna diagnosi - ha dovuto affrontare molte critiche, molti attacchi, molte battute d'arresto. Va detto che non aveva paura del confronto e che, il giorno in cui aggrediva fisicamente un avversario, doveva essere internato.

Si ritiene che Montaigne abbia visitato il Tasso mentre era rinchiuso nell'Ospedale di Sant'Anna a Ferrara. (4) È possibile. Siamo sicuri in tutto ciò che è di lui che parla quando evoca la follia nel capitolo XII del libro II dei Saggi. Cito :
« Di cosa è fatta la follia più sottile se non della saggezza più sottile ? Come da grandi inimicizie nascono grandi amicizie, da malattie mortali di salute vigorosa, così dalle agitazioni eccezionali e vivaci delle nostre anime nascono le follie più grandi e squilibrate: c'è solo mezzo giro di caviglia per passare dall'uno all’altro. » (5)

Questi sono alcuni dei motivi per cui consiglio di leggere Gerusalemme liberata (6). E se doveste limitarvi, vi suggerirei di leggere il Canto XII.

(1) È utile sapere come Il Tasso vede la poesia in quanto ha a che fare con la verità. Parlando alla Musa - in questo caso la Vergine - scrive :
« Sai che là corre il mondo, ove più versi
Di sue dolcezze il lusinghier Parnaso ;
E che ’l vero condito in molli versi,
I più schivi allettando ha persuaso.
Così all’egro fanciul porgiamo aspersi
Di soavi licor gli orli del vaso :
Succhi amari, ingannato, intanto ei beve,
E dall’inganno suo vita riceve. »

(Il Tasso, Gerusalemme liberata, Mondadori, Milano, 1957, versi da 17 fino a 24)
Che Lebrun ha tradotto in francese come segue :
« Tu sais que l’homme court s’enivrer des mensonges du Parnasse ; tu sais que la vérité, parée des grâces de la poésie, entraîne et subjugue les cœurs les plus rebelles. Ainsi nous présentons à un enfant malade les bords d’un vase abreuvés d’une douce liqueur : heureusement trompé, il boit des sucs amers, et doit la vie à son erreur. »
(Le Tasse, La Jérusalem délivrée, Flammarion, GF, 1997, pp. 39-40)
(2) Armida e Rinaldo hanno ispirato molti pittori e molti compositori. Quanto ai pittori, possiamo citare, tra gli altri, Il Domenichino, Pussino, van Dyck, Boucher, Tiepolo, Fragonard ; per quanto riguarda i musicisti, si possono citare, tra gli altri, Lulli, Händel, Gluck, Haydn, Rossini, Brahms e Dvořák ; senza dimenticare una commedia della penna di Cocteau.
(3) Consiglio la recente versione (piena di ardore e giovinezza) dell'Ensemble La Nébuleuse data nel 2021 alla Chapelle de la Trinité di Lione, accessibile su Internet con questo link : https://www.youtube.com/watch?v=ACTeQxiMpjk.
(4) Il pittore francese Fleury François Richard realizzò nel 1821 un olio su tela che rappresenta Il Tasso in prigione visitato da Montaigne. È esposto al Musée des Beaux-Arts di Lione.
(5) Ho tradotto queste due frasi dalla versione francese moderna che dobbiamo ad André Lanly in Montaigne, Les Essais, Gallimard, Quarto, 2009, p. 598.
(6) Il Tasso, Gerusalemme liberata (a cura di Lanfranco Caretti), Mondadori, Milano, 1957. Molte persone pensano che la migliore traduzione in francese (versione non versificata) sia quella di Charles-François Lebrun che risale al 1774 (Le Tasse, La Jérusalem délivrée, Flammarion, GF, 1997).

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